Il tumore al seno rappresenta uno dei tumori più frequentemente diagnosticati, uno screening adeguato riduce incredibilmente il tasso di mortalità: agire per tempo, senza paura, significa avere cura di sé stessi.

Il tumore al seno ha un’incidenza di circa il 15% sui casi totali di diagnosi tumorali. Nonostante i numeri in crescita, i tassi di mortalità sono in grande diminuzione. Le terapie e una diagnosi anticipata e precoce permettono di affrontare efficacemente una patologia che spaventa ma dal quale è possibile guarire.

Tipologie diverse d’esame: la mammografia

La mammografia rappresenta il fondamentale test di screening per cercare di evidenziare eventuali presenze tumorali prima della loro comparsa manifesta.

L’esame consiste in una radiografia a seno compresso, tra due lastre. Questa operazione permette di individuare eventuali masse di tipo tumorale. All’esame possono seguire eventuali approfondimenti diagnostici, qualora fossero rilevati noduli o altre anomalie.

Si tratta di un esame che non presenta particolari controindicazioni e che non richiede alcuna specifica preparazione.

È un test breve e fondamentalmente indolore: la compressione mammaria può essere fastidiosa in alcuni soggetti ma è di durata estremamente breve.

L’esame non presenta nessuna conseguenza a lungo termine, nonostante sia un esame di tipo radiografico. L’emissione di raggi x è così bassa e ininfluente da permettere decisamente più vantaggi che svantaggi.

Quando è l’ora di fare una mammografia?

È stimato che la forbice di età dove abbiamo il maggiore aumento di incidenza di casi tumorali al seno, è compresa fra i 45 e i 50 anni. Molto spesso le politiche sanitarie regionali inseriscono le donne di questa fascia di età in programmi di screening mammografici fortemente consigliati.

Agire a 45 anni però potrebbe essere già tardi. Studi del settore hanno dimostrato come sia importante svolgere prima gli esami di routine, attorno ai 40 anni. Anticipando le operazioni di screening è possibile infatti trattare in maniera più efficace l’esordio tumorale, riducendo ampiamente tutte le possibili implicazioni.

Se svolgere una mammografia prima dei 45 anni può essere una ottima idea, le linee guida sanitarie europee consigliano in maniera decisa uno screening – ogni due anni – per le donne fra i 50 e i 69 anni.

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