Quali sono le conseguenze di un ictus cerebrale e quali sono gli esami diagnostici per la prevenzione.
Sicuramente vi sarà capitato di sentire parlare dell’ictus cerebrale. Il termine ictus deriva dal latino, significa “colpo” ed indica la condizione che si verifica quando il flusso di sangue ossigenato destinato a una porzione del cervello viene interrotto per un qualsiasi motivo.
Una condizione patologica che, come precedentemente anticipato, può portare all’assenza di ossigeno al cervello, con le cellule cerebrali che inevitabilmente muoiono pochi minuti dopo. Anche un sanguinamento improvviso intracerebrale può causare ictus, se danneggia le cellule cerebrali. Il mese di aprile è dedicato alla prevenzione da ictus.
Noi del Centro Radiologico Borgomanero siamo pronti a presentarvi tutte le informazioni utili nell’approfondimento di oggi.
Le conseguenze di un ictus
La morte o i danni subiti dalle cellule cerebrali a seguito di un episodio di ictus si manifestano in forma di sintomi apprezzabili nelle parti del corpo che erano sotto il loro controllo, possono quindi comparire:
- Debolezza;
- Paralisi o intorpidimento di volto, braccia, gambe;
- Disturbi della parola o problemi di comprensione;
- Problemi alla vista.
Le tipologie di ictus
Esistono due principali tipologie di ictus. Il tipo ischemico è il più frequente ed è causato dall’ostruzione di un’arteria che porta sangue ossigenato al cervello, spesso a causa della formazione di trombi (coaguli di sangue che si incuneano nel vaso impedendo il passaggio di sangue).
La seconda tipologia è l’ictus emorragico, la quale sopravviene quando un’arteria che porta sangue ossigenato al cervello si rompe o perde sangue, impedendo il rifornimento dei tessuti a valle della lesione, inoltre la pressione generata da un’emorragia causa ulteriori danni cellulari. L’ipertensione arteriosa ed eventuali aneurismi sono possibili condizioni scatenanti un episodio emorragico (l’aneurisma è una dilatazione a palloncino di una parete arteriosa che si può stirare e rompere).
Gli esami diagnostici per la prevenzione da ictus
Tra gli esami diagnostici per la prevenzione da ictus è possibile identificare:
Tomografia computerizzata del cervello
La tomografia computerizzata (TAC) del cervello è un’analisi indolore che impiega un apparecchio radiografico per acquisire immagini nitide e dettagliate del cervello. Spesso, questo esame viene eseguito d’urgenza in caso di sospetto.
La TAC può mostrare un sanguinamento in corso o il danno di cellule cerebrali. Può anche evidenziare altre condizioni che potrebbero essere all’origine dei sintomi.
La risonanza magnetica
La risonanza magnetica (RM), proprio come ci suggerisce il nome, usa magneti e onde radio per creare immagini di organi e strutture del corpo. Questo esame può rilevare modifiche del tessuto cerebrale e danni cellulari.
Può essere impiegata in sostituzione (o in aggiunta) di una TAC per la diagnosi.
Gli esami cardiaci
Tra gli esami cardiaci che consigliamo di eseguire per la prevenzione di ictus, riconosciamo:
- Elettrocardiogramma. L’ECG è un esame non invasivo e indolore, che rileva e registra l’attività elettrica del cuore. Mostra la velocità dei battiti e la loro ritmicità (costante o irregolare). L’ECG può anche registrare l’intensità e la trasmissione temporale dei segnali elettrici nel cuore. L’ECG può aiutare a rilevare problemi cardiaci che possono essere alla base di un ictus. Per esempio, l’esame può servire a diagnosticare la fibrillazione atriale o un infarto cardiaco preesistente.
- Ecocardiografia. L’ecocardiografia è un esame non doloroso che usa gli ultrasuoni per generare immagini del cuore.